Il Maestro Alberto Brigandì si esibisce nella Chiesa di San Giorgio al Corso con il concerto “Dante in musica”.
La musica è una delle più alte espressioni attraverso cui l’animo umano si eleva. Per Platone è una legge morale. Essa “da’ un’anima all'universo, le ali al pensiero, uno slancio all'immaginazione, un fascino alla tristezza”. La musica permette a chi l’ascolta di inoltrarsi in esperienze sensoriali uniche e di percorrere con la mente luoghi mai visti, ma che si è in grado di visitare proprio attraverso le suggestioni che la musica stessa offre. È accaduto il 15 dicembre scorso a coloro che hanno assistito al Concerto d’ organo del maestro Alberto Brigandì dal titolo “Dante in musica”, nella Chiesa di S. Giorgio al Corso di Reggio Calabria. Il giovane e talentuoso musicista reggino ha voluto omaggiare il capolavoro dantesco eseguendo musiche di Verdi, Langlais, Demessieux e Faurè e consentendo ai presenti di intraprendere un viaggio emozionale attraverso i regni che costituiscono i luoghi della Divina Commedia.
A quanti si sono lasciati trasportare dalle note dei brani eseguiti dal maestro Brigandì, vera eccellenza nel settore della musica d’organo, vincitore di innumerevoli premi a carattere internazionale ed organista e direttore musicale per sette anni presso la Saint Joseph’s Highgate di Londra, è stato consentito di passare dalle note alle visioni. L’immaginazione ha seguito la strada indicata dagli spartiti, percorrendo itinerari variegati, inizialmente con tonalità cupe, a tratti distoniche e disarmoniche, che avevano l’obiettivo di rappresentare la condizione delle anime che popolavano i regni visitati da Dante. A cominciare dall’Inferno, luogo di angoscia e di tormento, in cui quasi paradossalmente, l’assenza della musica portava ad immaginare persino le urla e i pianti dei dannati. Mano a mano che si squarciava il velo delle tenebre, il percorso si avviava verso la luce e le composizioni divenivano più armoniose, più distese, ed imprimevano serenità al numeroso pubblico presente, nel momento in cui Dante giungeva al Paradiso.
In questo luogo di beatitudine e di bellezza, gli inni alla Madonna consolavano finalmente i cuori di tutti i presenti. L’Ave Maria di Langlais rappresenta infatti “una parafrasi del tema gregoriano dell’antifona mariana. Nel cammino attraverso il Paradiso, si ode più volte il canto del Sanctus, come inno di gioia e lode”.
Grazie al maestro Brigandì che ha onorato la città con questo straordinario concerto organizzato dalla prestigiosa “Università per gli stranieri Dante Alighieri” di Reggio Calabria, nell’anno in cui si celebra il 700º anniversario della morte di Dante.
Il giovane organista è uno dei talenti reggini di cui la città dovrebbe andare fiera.
Il ritorno in città con la sua esibizione, ci ricorda ancora una volta quante belle intelligenze e capacità in diversi campi culturali provengano da questo territorio, tutti giovani che sono poi costretti a trasferirsi altrove, non riuscendo ad emergere nella propria città natale.