(Da La Novitàonline.it)
Il ministro Guido Crosetto, ha affidato a X, un post di commento sulla manifestazione delle opposizioni a Genova. Una manifestazione quasi in contemporanea con il nuovo arresto del Presidente della Liguria Giovanni Toti. Non ho niente in comune con il Ministro della Difesa, né storia culturale né formazione politica. Personalmente sono cresciuto e formato alla scuola di pensiero intrisa di cultura democratica, laica e antifascista. Le mie idee, dunque, sono note, eppure, mi sento di condividere anche le virgole delle parole che ha scritto Guido Crosetto sulla manifestazione che le opposizioni hanno tenuto a Genova. Sento di condividerne l’indignazione. Quella manifestazione e quel palco nel capoluogo ligure, sul quale si sono esibiti la Schlein, Conte e Fratoianni, a poche ore di un nuovo arresto a carico del governatore Toti, ha prodotto in me un senso di disgusto umano e politico.
Possibile che dalle parti del Nazareno non si rendano conto?
Possibile che dalle parti del Nazareno non ci sia qualcuno che si renda conto che a Genova è in atto l’ennesima battaglia tra Magistratura e Politica? E, sottolineo, tra Magistratura e Politica, e non tra Destra e Sinistra. Quanti Luca Palamara ci vorranno per far prendere consapevolezza a questa sinistra che, a Genova, ma non solo li, si sta consumando l’ennesima perversa dinamica, raccontata in ben due volumi dall’ex Presidente di ANM? Una dinamica che la sinistra, il centrosinistra, i cattolici democratici dovrebbero conoscere bene, considerato che, anche questo schieramento è stato travolto più volte dal furore dei Giudici che non vogliono rientrare sotto il Trono, come si conviene in una democrazia liberale. E tutto questo si è sistematicamente verificato ogni qualvolta uno schieramento, giusto o sbagliato, ha provato ad accennare ad una timida riforma. Se lo ricorda qualcuno dalle parti del Nazareno che fine fece il governo Prodi e il Ministro Mastella? Il primo è caduto sotto i colpi della più grande bufala giudiziaria della storia, Why Not, il secondo lo hanno indagato, arrivando fino al punto di sequestrargli la moglie con un divieto di dimora. E, ancora, Matteo Renzi, al quale, da Premier, gli hanno arrestato finanche i genitori. E, Mario Oliverio preso in ostaggio dalla Procura di Gratteri, ne vogliamo parlare?
Qualcuno si ricorda che fine hanno fatto quelle inchieste? Sono tutte abortite. I governi e i politici abbattuti, i giudici protagonisti di quegli obbrobri giudiziari, invece, hanno fatto tutti carriera, perché tanto le valutazioni di merito se le fanno da soli. E’ credibile una giustizia in cui le valutazione di carriera sui magistrati (che dovrebbero tenere conto dell’esito della loro attività) sono positive per il 99.6% dei casi e per gli errori giudiziari e le ingiuste detenzioni paga solo lo Stato? Questo è il sistema in vigore. E se provi a dire che sarebbe meglio cambiare qualcosa, ecco che puntuale arriva il segnale, se non da Catanzaro, arriva da Genova, oppure Firenze passando per Reggio Calabria, il messaggio è sempre uno solo: far comprendere alla politica chi comanda! Ecco perché aspettano le dimissioni di Toti. Vogliono lo “scalpo”, il feticcio sul quale riaffermare lo squilibrio dei poteri degli ultimi 30 anni. Ecco perché quel palco a Genova con l’opposizione sopra, è il sintomo di una totale assenza di consapevolezza ma anche la tentazione della scorciatoia per far fuori l’avversario. Sia chiaro questo vale a destra e a sinistra, basta leggere alcuni giornali per rendersi conto che cambiando l’ordine dei fattori dell’idiozia, il prodotto non cambia.
Le parole di Crosetto
Val la pena leggere cosa scrive il ministro Crosetto: «Duemila persone oggi sono scese in piazza a Genova per dimostrare, di fatto, contro il diritto di ogni cittadino di essere ritenuto innocente fino a sentenza e, quindi, di fatto, contro la nostra Costituzione e la democrazia. Duemila persone hanno manifestato e parlato da un palco per sostenere che i cittadini non hanno diritti e che non sono tutti uguali di fronte alla legge. Duemila persone – molti dei quali parlamentari eletti per rappresentare il popolo e difendere la democrazia – che invece, in questo modo, diventano strumenti, consapevoli, della sua distorsione. A loro voglio dire una cosa: se accadrà a voi, di essere tenuti per mesi agli arresti e di essere ritenuti colpevoli prima ancora di celebrare un processo, io vi assicuro che difenderò i vostri diritti civili e costituzionali anche da solo, contro tutti, e che mi batterò perché siate considerati innocenti fino all’ultimo grado di giudizio. Come sempre ho fatto in questi anni. Per ora, vi auguro di poter vincere la partita politica contro il centro destra guadagnandovi la vittoria sul campo e non cercando aiuti esterni grazie agli aiuti “esterni”. Come spesso è accaduto nella storia della Repubblica.»
Cosa mette più a rischio la Costituzione?
Come dar torto al Ministro? Cari compagni, ma davvero siete convinti che la Costituzione sia a rischio per le mani tese di quattro cialtroni che provengono dai bassifondi dell’ultra destra e non, invece, dagli arresti indiscriminati che, per esempio, Nicola Gratteri, ha fatto in Calabria con inchieste che hanno travolto centinaia di innocenti, distrutto aziende, cancellato amministrazioni locali democraticamente elette dai cittadini, perseguitato un presidente di Regione come sentenziato dalla Cassazione? E, non vi rendete conto amici e compagni del centrosinistra, che tutto ciò, è aggravato da una falsa narrazione, applaudita e incensata da salotti televisivi radical chic e da decine di cronisti scodinzolanti al cospetto di falsi miti antimafia che non rappresentano nemmeno la brutta copia dei Falcone e Borsellino ai quali fanno finta di ispirarsi? Possibile amici e compagni del centrosinistra che non comprendiate che, se salite su quel tipo di palco, non fate altro che legittimare anche una certa letteratura giornalistica fatta da cronisti che hanno trasformato la penna giornalistica da strumento critico in un fotocopiatore di banalità quotidiane sull’antimafia da avanspettacolo che, alcuni PM, vanno sciorinando ogni giorno scuola dopo scuola, piazza dopo piazza, talk dopo talk, con la scusa della presentazione di discutibili libri ormai diventati un business editoriale piuttosto che, una testimonianza di militanza civile e culturale?
In Calabria Corti d’Appello e Cassazione stanno demolendo inchieste fuffa
In questi giorni le Corti d’Appello e la Cassazione, in Calabria, con sentenze durissime, una dopo l’altra, stanno seppellendo le bufale giudiziarie narrate da Gratteri in giro per il paese con giudizi pesantissimi sul suo metodo d’indagine. Eppure nessuno parla e scrive di questo scandalo. Basterebbe prendere atto di quello che è successo e sta succedendo qui, in questa regione, affinché questa pseudo sinistra (ma anche una certa destra) finalmente prenda coscienza che a cavalcare la “bestia giustizialista” non si fornisce un buon servizio alla causa della democrazia e, soprattutto, alla fine non si vincono le elezioni. I rischi per la tenuta della democrazia provengono dal dilagare dallo squilibrio tra i poteri e non da carnevalate disgustose di qualche mentecatto che indossa la camicia nera 4.0.
«Cari compagni, se dicessi che mi avete convinto non sarei sincero»
A Genova, ho visto, riemergere la sinistra delle forche che non ha voluto imparare la lezione degli anni passati. Una lezione e una concezione sposata negli anni 90 e che alla fine ha spianato la strada a Silvio Berlusconi per 30 anni e che oggi ci ha portato in dono Giorgia Meloni. Sposare le “guerre sante” della Magistratura in maniera subalterna sta facendo a pezzi i valori fondamentali della Costituzione. Si può essere credibili come “difensori” della Carta Costituzionale senza avvertire la preoccupazione per quei mille cittadini che ogni anno finiscono in galera senza aver fatto nulla? Non avere consapevolezza di un tale rischio, purtroppo, apre la strada a una nuova forma di fascismo: quello conclamato nel nome del “legalitarismo autoritario” di cui cui si fanno portavoce alcuni Procuratori, i quali, invece di leggere le carte processuali, impegnano il tempo ad arringare le piazze. Tutto questo sta facendo a pezzi il valore e il senso fondamentale della nostra Costituzione laica e antifascista, fatta, innanzitutto, della tutela delle “garanzie e delle libertà. Qua non si tratta di affermare la legalità contro illegalità. Quello che sta succedendo a Toti, che rimane un presunto innocente, è l’affermazione di una sfida (l’ennesima) della Magistratura alla Politica. Giovanni Toti, presidente eletto della Liguria è, nei fatti, sequestrato da mesi. Senza che nessun dibattimento processuale ne abbia decretato la colpevolezza. Numerosi giuristi equilibrati ed equidistanti hanno sottolineato che quegli arresti domiciliari non si giustificano. Le stesse accuse sono abbastanza controverse e ambigue. Come non rimpiangere la sinistra che agli inizi degli anni 90, firmava appelli in sostegno di Giacomo Mancini, ingiustamente incolpato. Per questi motivi, alla Schlein e Fratoianni, che hanno animato quel palco a Genova, sento di rivolgere le stesse parole di un grande padre della sinistra italiana, Pietro Ingrao, quando utilizzò la sua frase storica all’XI congresso del Pci nel 66: «Cari compagni, se dicessi che mi avete convinto non sarei sincero».