L’attore Gennaro Calabrese conquista il Teatro Cilea andando su Marte.
La realtà dei nostri giorni ci ha abituati a tempi difficili e di grande incertezza e mai come adesso risulta ardimentoso fare programmi a lungo termine. Viviamo limitandoci al presente con la paura di progettare il futuro mentre pandemie, disastri ambientali, ingiustizie di ogni sorta e guerre tecnologiche prospettano scenari apocalittici sempre più inquietanti. L’idea di cambiare vita, se non addirittura di andare a vivere su un altro pianeta, sarà balenata in mente a chiunque, anche solo per un attimo, specialmente in tempi così oscuri. Chi non ha mai pensato all’esistenza di un mondo diverso collocato su un'altra galassia dove si possa vivere meglio che sulla Terra?
Gennaro Calabrese, attore comico reggino, affermatosi ormai da anni su scala nazionale per la sua grande bravura, su questa idea ha allestito uno spettacolo gradevolissimo che ha portato in tournée per i teatri italiani, facendo tappa anche nella sua città, Reggio Calabria.
Il 16 aprile scorso “Un Calabrese su Marte” ha debuttato al teatro Francesco Cilea riscuotendo un ampio consenso di pubblico. L’attore ha immaginato che una navicella spaziale, dal nome ispirato al rinomato bulbo di Tropea, si dirigesse verso il pianeta Marte, trasportando al suo interno una serie di personaggi famosi appartenenti al mondo della politica e dello spettacolo. Tutti insieme, chi per un motivo chi per un altro, si ritrovano fianco a fianco a condividere l’esperienza di un viaggio verso una nuova dimensione, alternativa a quella terrestre.
Con grande bravura interpretativa Gennaro Calabrese ha riprodotto una esilarante carrellata di imitazioni degli ospiti del “Cipollo 11”, navicella nata dall’idea di un calabrese e costruita nei laboratori spaziali di Tropea.
Così l’ex premier Conte, Salvini, Di Maio, il presidente della Regione Campania De Luca, Maria De Filippi, Maurizio Costanzo, Cristiano Malgioglio, Vittorio Feltri, Bruno Vespa e persino Papa Francesco, si sono avvicendati sul palco del Cilea suscitando ilarità tra il pubblico che riempiva il teatro. Circa trenta sono stati i personaggi, interpretati con abilità dallo showman, che hanno allietato piacevolmente la serata del folto pubblico presente. Originale la scenografia che riproduce gli ambienti della navicella durante la navigazione nello spazio mentre, ogni tanto, si intravede l’ecologista Greta Thunberg fare capolino al di fuori di essa. Esilaranti i dialoghi imbastiti sui personaggi.
Il tutto condito con ironia ma anche con un pizzico di malinconia, che mette in luce i tanti mali che affliggono la nostra Penisola.
Dietro l’ironia che contraddistingue il suo umorismo si può facilmente intuire il grandissimo amore che Gennaro nutre per la sua terra, nonostante le storture da cui è afflitta. “I calabresi hanno colonizzato il mondo e anche Roma” afferma in una delle sue battute iniziali, quasi a voler evidenziare quanto le capacità e le attitudini di questo popolo siano tali da essere riconosciute universalmente. L’attore attribuisce così meriti ai calabresi, ma non risparmia critiche sottese verso alcuni degli aspetti sociali e culturali che contraddistinguono la sua gente. Come si confà ai grandi attori, analizza la realtà, ne scruta gli aspetti più incisivi, non escludendo peraltro invettive dirette ad un sistema sociopolitico che non consente ai giovani di rimanere a vivere nella propria terra. Uno spettacolo, dunque, che merita di essere visto per la bravura del suo interprete, ma anche per la passione e la sagacia con la quale Gennaro Calabrese riesce a far sorridere anche sugli aspetti culturali e sociali negativi dei propri conterranei, suscitando nel pubblico una riflessione che va ben oltre lo spettacolo.