Giovedì, 23 Gennaio 2025

                                                                                                                                                                             

 

                                                                                                                                                                                                          

C Cultura|Società

LA COMPRESENZA È IL FIORE DELL’AGGIUNTA

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Il filosofo Gianni Carchia lo aveva compreso intimamente analizzando il lavoro di Aldo Capitini: l'aggiunta costante, il culto delle nascite che "salvano" il Mondo, il ruolo del "Tu" la cui presenza disarticola ogni chiusura autistica nel riconoscimento della fratellanza, il "progresso" anti dialettico di una Storia che non distrugge davvero l'apporto degli individui sempre crescente nella produzione corale di ciò che conta, di ciò che deve, di ciò che dura, di ciò che importa; tutto questo, quindi, e' strettamente legato alla religione della Compresenza dei morti e dei viventi.

La Compresenza ci evidenzia il doppio movimento della Salvezza: non e' solo un progredire verso il futuro liberato dall'ingiustizia e dalla morte ma, più umanamente (e quindi più cristianamente), e' il recuperare tutti, il tu-tutti, gli scarti del passato, le anime e le presenze ritenute perdute, annichilite. Anche i morti, infatti, partecipano della Salvezza, ora!
Sono presenti nella nostra vita e la nostra vita/storia opera arricchendo la loro, rendendola operativa, mai paga - appunto - di "aggiunte", ben oltre il tempo dell'esistenza.

Nel culmine della parabola cristiana, al centro della predicazione del Cristo, i perduti, i dimidiati, i pallidi, gli infelici, trovano il loro riscatto. E le opere di misericordia svelano il volto plurale di Dio, del "Dio/Persone" che disarticola il mito della distanza abissale, della Trascendenza indifferente all'Incarnazione, a tutte le incarnazioni d'anime.

In Aldo Capitini il "culto dei morti" viene riportato in ambito cristiano superando la degenerazione "cristiano-borghese" di uno Spirito - l'Uno-Tutto - che assorbe il contributo dei singoli per un fine superiore, più alto, sintetico, altero, distante dall' esistenza concreta degli essenti.

La Religione ha senso - ci dice il filosofo perugino - solo se e' sentimento e prassi pura (senza mediazione strumentale) di una Salvezza corale, propria dei tanti "cristi-crocifissi" della Storia.
Ecco, quindi, che la nonviolenza, il vegetarianesimo, la politica fondata sul "potere di tutti", la prassi e la bellezza della "persona buona", l'intransigenza di un'etica del giudizio costante (intimo) contro il Giudizio "finale" inappellabile, non sono passaggi strumentali, aspetti mediani di un "fine" lontano ...sono l'espressione "urgente", fremente, impaziente, di un qui e ora essenziale, irripetibile, già salvo!
La storia, la nostra storia, e' fondamentale per la Salvezza di tutti ... presenti e compresenti.

(cfr. Enzo Musolino, "Contro la morte. Sulla filosofia di Aldo Capitini, Citta' del Sole editore, giugno 2024)


 

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