Elena Tebano, giornalista del Corriere della Sera, raccoglie “l’inno alla promiscuità di una donna single costretta all’isolamento dall’epidemia di Covid”.
«Ho commesso l'errore di suggerire in un post di Facebook che non ci si può aspettare che le persone single, specialmente quelle che vivono da sole, possano passare un periodo di tempo illimitato senza socializzare o avere un contatto ravvicinato con altri. Alcune persone hanno reagito come se avessi proposto un'orgia ad ogni angolo di strada, al diavolo la pandemia. Ma non era quello che intendevo. Quello che volevo dire è che non ci si può aspettare che gli esseri umani sopportino l’improvvisa e totale perdita di benessere sociale. Per alcune persone, quel conforto sociale deriva dall'uscire o dal fare sesso con estranei».
Scrive la Tebano: “Megan Nolan è una giovane scrittrice irlandese, che vive nel Regno Unito, a Londra, e sul New York Times scrive delle conseguenze dell'epidemia non sulle visite ai familiari, di cui si è parlato moltissimo in vista del Natale, ma sulla vita sessuale delle persone single. E nel farlo rompe quello che è ancora in gran parte un tabù: la rivendicazione del diritto al sesso occasionale, senza alcuna forma di impegno, da parte di una donna. Non si tratta di un incitamento alla mancanza di responsabilità (Nolan dice di aver rinunciato da marzo ai suoi rapporti promiscui) ma della richiesta di riconoscere le difficoltà specifiche vissute dai single, senza moralismi”.
«Le lamentele di una persona single non negano o contraddicono il dolore di un genitore esasperato (dal lockdown, ndr) o di una figlia in ansia che sente la mancanza del padre malato. Le loro tribolazioni non vengono sottovalutate se la società ammette anche che ci sono persone che un tempo ricavavano senso sostanziale dall'interagire con gli altri in modi che ora sono impossibili: attraverso le frequentazioni superficiali o il sesso occasionale. Anche noi stiamo attraversando un periodo doloroso, senza nemmeno il sostegno che viene dalla validazione socialmente approvata della coppia nucleare - spiega -. La maggior parte della società non crede davvero che gli incontri casuali, non monogami, possano avere un significato reale, invece di essere semplicemente modi rozzi per sfogarsi. Io so che possono farlo. Vivere da persona volutamente single e promiscua era un modo per conoscere gli altri, un modo per trovare la gioia nel mondo, e per ora non c'è più. Le persone single hanno perso qualcosa di importante e dovrebbero potersi lamentare. Non devo volere dei figli per provare empatia nei confronti delle famiglie; non dovete condividere le mie priorità per accettare che siano valide per la mia vita. Non ci sono un numero finito di modi per provare dolore quest'anno».
Aggiunge la Tebano: “Nolan, per altro, nota che non tutti i Paesi hanno rimosso i bisogni sessuali dei single: gli esperti sanitari dell'Olanda, per esempio, gli hanno raccomandato di scegliere una persona fissa con cui fare sesso durante i periodi di restrizione alla socialità in modo da ridurre le possibilità di contagio senza rinunciare a un aspetto fondamentale per il proprio benessere psico-fisico. Lo stesso hanno fatto quelli danesi. Ma sono Paesi con un approccio molto laico ed esplicito alla sessualità. Il Regno Unito, sostiene Nolan, ha dato prova di maggior puritanesimo: «Per lo più, il governo qui in Gran Bretagna - come in molti altri posti - ha fatto finta che il sesso non avvenga se non tra coppie conviventi. Quando i sostenitori della salute pubblica arrivano ad alludere all'esistenza del sesso, il consiglio è di solito irrealistico e inadeguato, con l'indicazione per le coppie che non vivono insieme di incontrarsi all'aperto e non toccarsi» (viene da pensare che non sia stato un consiglio molto seguito, ndr). Chiosa giustamente la Tebano: “anche solo lamentarsi di non poter incontrare persone o avere occasioni per fare sesso viene considerato una sorta di peccato, o comunque una forma di edonismo deprecabile. Invece è solo una manifestazione di sana vitalità”.