Lo scontro tra Netanyahu e Haaretz è arrivato alla fase finale; Haaretz è il quotidiano della sinistra liberal che rappresenta da anni l'ultimo avamposto dell'ormai sparuta opposizione israeliana, molto indebolita sul piano politico, specialmente nelle sue fasce più progressiste e favorevoli al riconoscimento del diritto all'autodeterminazione del popolo palestinese. Nei giorni scorsi il governo israeliano ha approvato una proposta del ministro delle Comunicazioni Shlomo Karhi che vieta a qualsiasi ente finanziato dallo Stato di comunicare con Haaretz e di pubblicare annunci pubblicitari sul giornale. Un autentico boicottaggio politico ed economico, che il governo presenta come reazione a «molti editoriali che hanno danneggiato la legittimità dello Stato di Israele e il suo diritto all'autodifesa, e in particolare alle osservazioni fatte a Londra dall'editore di Haaretz, Amos Schocken, che sostengono il terrorismo e chiedono di imporre sanzioni al governo».
Ancora una volta questi campioni della democrazia mediorientale mostrano il vero volto della loro spietata tirannide.
SE DIFENDO I COLLEGHI DI HAARETZ SONO ANTISEMITA?
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Editoriali