Ho finalmente finito di leggere il libro dedicato a Guido Laganà. Devo confessare un pregiudizio, avevo sottovalutato l’operazione editoriale. E avevo torto! Non si tratta di una mera opera agiografica, non si tratta di lusinghe. Dalle cronache fornite dagli autori e dal ricchissimo e bellissimo apparato fotografico e documentale emerge una Storia, una storia significativa per la Calabria tutta.
La voglio far breve: un Politico, un intellettuale, un giurista e un docente di filosofia, un fondatore di associazioni e di centri studi, l’espressione migliore del cattolicesimo liberale e democratico, il tutto sotto l’egida e l’ispirazione di Don Milani. Che ci potrebbe essere di meglio? La cosa triste è che costituisce propriamente un’eccezione, una “possibilità” di politica vera in Calabria che, purtroppo, è stata violentata da tante, troppe “necessità” e da pericolosi automatismi che, di contro, hanno fatto “smarrire” la maggior parte dei tristi politicanti che hanno determinato davvero le sorti della nostra Terra, il destino dell’Istituzione Regionale così amata da Guido Laganà.
Ecco cosa mi rimane dopo aver letto il libro: la consonanza ideale illuminata dall’esempio e dalla traccia di tanti “riformisti cristiani”, la compresenza spirituale di un uomo che ha tanto lavorato per il
progresso comune e il riscatto dei deboli, la decisiva volontà di seguire una strada, una traccia, di continuare l’impegno, oggi, per Reggio, la sua Città Metropolitana, il Centrosinistra, i valori “radicali” di libertà e giustizia che politici come Guido Laganà hanno saputo tradurre nella moderazione razionalissima dell’impegno democratico e fedele allo Stato di Diritto.