I giovani iraniani, le donne iraniane, sono il SOGGETTO POLITICO PRINCIPALE dell'attuale fase storica mondiale. Il coraggio, la prassi Democratica e Nonviolenta, il culto per lo Stato di Diritto, la Libertà e la Giustizia, colpiscono al cuore, vivificano lo spirito, concorrono a svegliare il torpore Occidentale. Non è vero, quindi, che nei Paesi musulmani non esista opposizione ed esigenza di laicità e democrazia.
Non è vero che LIBERTÀ E GIUSTIZIA siano costrutti politici propri solo della cultura europea, atlantica e dei loro alleati. I giovani Iraniani si sono rifiutati di inneggiare ad HAMAS, hanno respinto il veleno d'odio che la Teocrazia al potere versa contro ISRAELE. Sanno bene che i palestinesi, come loro stessi, sono prigionieri in patria di un Potere estremista, violento, terrorista, nemico delle donne, refrattario ad ogni ragionamento riformistico.
In questo quadro politico, continuare ad utilizzare lo sterile motto "due popoli due stati", non serve a nulla, è controproducente. Che Stato sarebbe quello di Hamas? Che cosa significherebbe per la pace mondiale un nuovo Stato sovrano nelle mani di tagliagole autoritari, pronti ad appoggiare le peggiori dittature, come quella del neo zar Putin?
Proprio partendo dal coraggio dei giovani e delle donne iraniane assassinati dal proprio terribile Governo islamista dovremmo avere tutti la forza di ragionare su nuovi approcci per la terra di Palestina: su uno Stato federale, pluralista, bi nazionale, laico, fondato sull'ethos e non sull'ethnos. L'Europa può fare qualcosa? Forse sarebbe opportuno rinverdire l'importante battaglia di Marco Pannella per far entrare Israele nella UE.