Sembra stia cambiando un paradigma operativo e di sviluppo. Certo, la pandemia - questo stato d'eccezione molto simile ad una guerra - ha contribuito ad aprire gli occhi. Il sistema economico, il Sistema Italia, e in esso il Sud, non vive di compartimenti separati. Nessuno si salva da solo! E l’economia privata così concussa dal virus, alla prova dei ristori di Stato e con la speranza della ripartenza, non va da nessuna parte senza l'intervento pubblico, i servizi degli Enti, una P.A. efficiente e giovane. Peppe Provenzano, da Ministro per il Sud e la Coesione sociale e ora da Vicesegretario PD, ha lavorato e lavora per questo. Ed è caduto un tabù, infatti. Partono le assunzioni nel Meridione per enti locali e funzioni centralizzate. Sarà l'occasione per l'innesto di forze giovani nella amministrazione e servirà ad appoggiare - nel post pandemia - il rimbalzo del settore privato che necessita di uffici pieni e non vuoti, di burocrati pronti al disbrigo pratiche e non di rinvii.
Questi - si parla al momento di 3000 assunzioni in tutto il Paese - sono i risultati di un politico serio che guarda al futuro a partire dalla Questione Meridionale. L'obiettivo strategico - da vero riformista - è stato sempre quello di implementare la P.A. come leva di progresso, di lavoro e come strumento per ridurre - nei servizi essenziali - il divario tra le diverse zone d'Italia. Lontano dalle contrapposizioni binarie astratte e dal semplicismo che divide Liberali e Socialisti, Provenzano ha dimostrato, anche con questa operazione e con queste assunzioni, che Stato forte ed Economia sana sono un binomio inscindibile.
Anche questo significa, infatti, lasciarsi alle spalle gli estremismi, i grandi limiti dell'ideologismo. E bisogna riconoscerlo, il Sud ha patito - e troppo - la cultura di una austerity fondata sul discredito del settore pubblico. Le privatizzazioni, l'impulso all'intrapresa, sono, senz'altro, una cosa buona e augurabile per la capacità di investimenti privati necessari ad una economia complessa ma, di certo, soprattutto alle nostre latitudini, il blocco degli avviamenti nel pubblico, i pensionamenti senza ricambio, hanno portato ad un sostanziale impoverimento della nostra Società. E ciò anche perché gli stipendi dei pubblici dipendenti sono essenziali per il nostro mercato interno, per l'acquisto di prodotti e servizi privati. In una economia purtroppo ancora vittima di lavoro nero e grigio, infatti, con troppi lavoratori "privati" costretti dal "padrone" ad un'economia di sussistenza senza contratto e diritti, la leva pubblica serve a sostenere i consumi e, con le forze ispettive di vigilanza, a contrastare i fenomeni tragici dell'abuso schiavizzante della forza lavoro. Una P.A. Più povera significa, quindi, più povertà e più abusi e, di certo, non è questo che ci auguriamo per i nostri figli e per questo la svolta di Provenzano è una grande novità.