Nei giorni scorsi, più d'uno è rimasto stupito dalla presenza del presidente del Consiglio alla presentazione del libro "L' Atlante di Francesco. Vaticano e politica internazionale” di p. Antonio Spadaro, gesuita e direttore di Civiltà Cattolica. In realtà, Gentiloni e Conte sono già stati ospiti della prestigiosa rivista. "Per bisogno di capire, spiega Spadaro, ed esprimere varie opinioni. Il Pontefice è forse l' unica figura di leader morale ad impatto globale".
Per comprenderne la visione è opportuno confrontarsi in modo critico e secondo prospettive diverse. Questa la ratio dell'invito, per il direttore.
Mettendo a fuoco tra le righe e il non detto del discorso della Meloni, non si può non cogliere un passaggio repentino di abitus, dall'imbarazzo al Consiglio dei ministri, alla compostezza di relatrice preparata. Sulle capacità della Meloni di cambiare volto a seconda delle situazioni, tanto da confondere anche i cronisti di lungo corso, si è abituati. Dall'invettiva della prima ora, quando ancora in campagna elettorale, donna, madre, cattolica arringava i camerati spagnoli di Vox, alla sincera commozione alcuni mesi dopo al funerale di un giovane a Roma. Più complessi da decifrare i silenzi forse prudenti e le pause opportune dopo le performances degli alleati, le sortite ciniche e imbarazzanti dei suoi ministri. Alcuni commentatori inclini alla pazienza e alla moderazione, sono rimasti indulgenti, in attesa di cogliere quel segno, anche piccolo di diversità, un modo di stare a Destra, dal volto umano, che segnasse una scelta netta, la cifra della differenza, come fu quella di Fini. Dopo la vicenda di Cutro ogni dubbio si è infranto sulla battigia di una spiaggia spazzata dal vento e da ciò che rimane dei sogni e delle povere cose di 70, forse più, vite sommerse. Sarebbe bastato davvero poco. Il coraggio di dire: sono madre anch'io. Trovare il tempo interiore, comprendere la priorità, come ha insegnato l'ultima certezza di umana di pietà nelle istituzioni, con il suo esserci, il presidente Mattarella. Il tempo poteva trovarsi anche dopo l'inutile farsa del Consiglio dei ministri, distante dal Pala Milone di Crotone pochi minuti di auto. Troppo presa dal kronos, lo scorrere dei minuti che la spingeva verso altri improrogabili appuntamenti, la Meloni ha perso il kairòs, il tempo giusto e opportuno, addirittura il momento supremo, che fa la differenza nelle scelte.
Sentirla parlare con parole gravi e profonde, con tanto di attenzione all'etimologia di termini come crisi, con reverenza e ammirazione per papa Francesco, fa restare basiti, come se ci si trovasse di fronte ad un altro volto ancora, quello di una persona che pronuncia parole ispirate e che sembra quasi folgorata sulla via di Damasco.
Mettendo da parte il giudizio sulle idee che incarna, che non ci troveranno mai dalla sua parte, nuovamente torna l'interrogativo, come sia possibile che questa donna, dall'indubbio tratto passionale, che piange in pubblico, che ama la sua bambina di certo in modo viscerale, come sia possibile non venga turbata da quanto accaduto, di cui lei non è diretta responsabile. Lo ha ripetuto più volte: come potete pensare che possiamo aver voluto la morte dei naufraghi? ... distogliendo però lo sguardo sulle indirette responsabilità, dal disegno perverso della sua parte che a tutti i costi vuole scoraggiare gli sbarchi, e dopo 15 giorni ha provocato altri morti, con la scelta di non intervenire, imbrigliando e snaturando le funzioni della Guardia Costiera. Come potete pensare? Forse un dubbio ce l' ha anche lei.
Con l'artista della Croce di Cutro, Maurizio Giglio, speriamo contro ogni evidenza, che quanto accade serva a smuovere le coscienze dei potenti .
Ci si è chiesti la ragione e l'opportunità, in questo momento di pesanti critiche alla Meloni, dell'invito alla presentazione del libro del papa presso la sede di Civiltà Cattolica. Conoscendo i gesuiti non è stato un caso. Ma un leggere con occhi profondi e cuore allenato al discernimento, gli avvenimenti e coglierne le opportunità. Questa donna cosí forte da essere riconosciuta il capo indiscusso di un popolo di maschilisti, razzisti, omofobi e molto altro, in realtà è fragile, e mal sopporta ancora di incontrarsi con la sua "verità", fossero le grida di condanna degli avversari, le domande puntute dei giornalisti o i peluche gettati contro le macchine blu… Lì scappa, evita, forse mente a se stessa, dicendo di non avere avuto tempo. Chissà se il tempo quello opportuno o chi per lui, potrà lavorare incrinando certezze granitiche e fragilissime insieme? Non lo sappiamo, forse non lo crediamo più possibile.
Sulla scelta del direttore di Civiltà Cattolica, non abbiamo avuto esitazioni a comprendere :
Oggi, Gesù a chi parlerebbe, alla Schlein o alla Meloni? Probabilmente ad entrambe, infastidendo chi si sente, a prescindere, dalla giusta parte. Soprattutto Gesù oggi, con chi condividerebbe il tavolo di una presentazione, anche a costo di essere dentro o fuori metafora, sbranato o messo in croce? Gesù ha cercato i pubblicani, i farisei, i bastardi samaritani, i collusi con il potere romano, ci ha mangiato insieme.
Ma ha anche detto a coloro che continuavano a chiudere il cuore:
“Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno... Perché, io ho avuto fame e voi non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; ero forestiero e non mi avete ospitato nella vostra casa; ero nudo e non mi avete dato i vestiti; ero malato e in prigione e voi non siete venuti a trovarmi".

GIORGIA BIFRONTE ALLA CORTE DI CIVILTÀ CATTOLICA
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Politica