Giovedì, 05 Dicembre 2024

                                                                                                                                                                             

 

                                                                                                                                                                                                          

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LA FINE DELLE POSIZIONI AMBIGUE, LA POLITICA DELLA CHIAREZZA ANCHE IN CALABRIA

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In questa temperie politica una cosa e' certa: le persone apprezzano le posizioni nette e hanno - con il consenso elettorale espresso negli ultimi anni - riportato in auge la contrapposizione epocale Destra/Sinistra.
Questo non significa che non ci sia spazio per "posizioni terze", articolate, non ideologiche, autenticamente liberali e democratiche! Significa solo (e significa questo perché la volontà popolare va in questa direzione) che le "posizioni complesse" hanno senso oggi solo se fecondano la dialettica Destra/Sinistra, solo se strutturano l'alternativa, se configurano una coalizione plurale che possa contendere il Governo alle tante Destre nostrane.

E' il tempo del liberalsocialismo (come quello di Aldo Capitini), il tempo dell'ambientalismo progressista, del cattolicesimo democratico, del socialismo riformista, europeo, radicale nell'intransigenza del metodo democratico e nonviolento, senza più una "filosofia prima" cui sacrificare le concretezza del moto sociale.

E' il tempo di un Nuovo Centrosinistra, di un Nuovo Partito Democratico che sappia indicare obiettivi precisi, priorità chiare: lavoro, sanità pubblica, tutele per i deboli, lotta alle ingiustizie.
Su questi presupposti, per altro, va organizzato il "Campo Largo" non solo a livello nazionale ma in tutti i territori d'Italia in cui, prossimamente, si dovranno misurare "visioni" contrapposte, differenti ricette per i problemi del Paese.

In tal senso, non c'è spazio per un Centro autonomo, perché non c'e' spazio culturale, oggi, per la fallimentare politica dei due forni, per il trasformismo, per la tattica dell'ago della bilancia, per il "partitino" che a seconda delle elezioni e dei territori muta posizione.

E' il tempo dei grandi Partiti in coalizione, di un ritorno delle masse nella militanza e nell'impegno per una scala di valori netta che, senza improprie confusioni e commistioni, ci orienti tutti verso la scelta: da una parte o dall'altra!

I liberali possono aiutare questa presa di posizione ? Certo! Lo hanno fatto nei momenti più importanti del Paese, non si sono sottratti. E' liberale il Governo Meloni? La politica delle corporazioni da difendere a tutti i costi contro il Diritto? E' liberale non occuparsi di chi non ce la fa, affermare il darwinismo sociale?

E' liberale negare cittadinanza e, dunque, uguaglianza ai compagni di scuola dei nostri figli solo perché hanno un colore differente? E' liberale fregarsene dello stato dei nostri detenuti e concepire la pena come vendetta?

E' liberale mostrarsi indifferenti alle tematiche del fine vita o della procreazione assistita? E' liberale difendere una legge criminogena come la Bossi/Fini sulle droghe? E' liberale introdurre nuove fattispecie di reato solo per soffocare il dissenso sociale?

E' liberale imporre ai territori, senza dibattito pubblico, scelte infrastrutturali disastrose e ambientalmente non sostenibili come il famigerato Ponte sullo Stretto? E' liberale il "sovranismo" che nega valore all'universalismo dei diritti e che auspica un'Europa "fortezza" chiusa e contrapposta al Mondo?

 

E' liberale il culto dell'ethnos, dell'appartenenza identitaria, di "terra e sangue" opposte all'ethos del Diritto mite e accogliente? E' liberale dare sfogo all'istinto della giustizia fai da te, della difesa che e' "sempre legittima" anche se e' contro la Legge, se e' sopruso? Aut Aut, quindi.

E' su queste scelte non rinviabili che e' fallito il Terzo Polo in Italia e che continua a fallire ogni improprio tentativo di strutturare una offerta politica estranea al confronto tra i Progressisti e i Conservatori dello status quo.
Michele Fina, Tesoriere del Partito Democratico, e l'ex segretario Pier Luigi Bersani, recentemente a Bagnara per la Festa Metropolitana de l'Unita', lo hanno detto chiaramente:
e' sempre più necessario declinare in Calabria gli esiti del Congresso Dem, e' essenziale rappresentare in Calabria un'opzione riformista nettamente alternativa alle Destre, bisogna accogliere le forze al momento esterne al progetto unitario senza chiudersi nel ghetto rassicurante delle posizioni di Potere fossilizzate da troppo tempo!
"Apertura e Aggiunta" sono le categorie principali della Politica dei prossimi anni, a Reggio, in Calabria, in Italia: il discrimine lo fanno solo i temi, i progetti, i valori.


 

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