Gli amministratori coinvolti non possono dirsi "ne' favorevoli, ne' contrari". Non basta essere solo preoccupati o, di contro, affidarsi al "pensiero magico" e sperare nella fine spontanea dell'incubo. L'iter va avanti, eccome! I cantieri del Ponte saranno aperti!
La Società Stretto di Messina, ora, vuole solo stipulare "accordi politici" con i Comuni sugli espropri, vuole ragionare nelle segrete stanze di "opere compensative", di interventi buoni per anestetizzarci tutti con il miraggio di strade nuove, di fognature nuove, di reti idriche nuove. Come innanzi ad abitanti di una terra "minore", di conquista, spacciano "perline e specchi" in cambio della cessione di cittadinanza e diritti.
Ci offrono quello che già ci tocca, presentandolo come un dono. I cordoni della borsa, e' vero, li tengono loro ... e li usano come un "cappio". Il Federalismo Differenziato - la Secessione dei ricchi - farà il resto: nessun livello perequativo di prestazioni e assistenza, nessun vero fondo di solidarietà; con l'aggiunta del criterio della "residenza". Cosa significa? Che oggi, da malati, abbiamo una mezza speranza di "emigrare" al Nord per tentare di sopravvivere.
Domani, saremo costretti a curarci dove dicono loro ... Negli Ospedali del Nord saremo messi in coda, dopo i residenti, se c'è posto e se c'e' ancora vita. Ai cittadini dello Stretto,quindi, deve bastare il "Ponte", solo il "Ponte"; dal "Ponte" scaturiranno tutte le cose buone ... Non solo "Grande Opera", quindi, ma panacea per tutti i mali. Ci basta quest' approccio? E' giusto? O aggiunge ambiguità a confusione? Io credo che non ci possano essere opere compensative di fronte al disastro, come credo che la "secessione dei ricchi" sarà la fine della Repubblica italiana. Sono sicuro che gli amministratori di Villa, di Messina e di Reggio possano e debbano fare molto di più: La Storia li giudichera' per questo. Ponte, sottrazione dei Fondi di Coesione e Sviluppo, la legge di Calderoli e di Salvini sui "soldi delle tasse al Nord" sono tutti aspetti legati; tassello di un mosaico tragico e doloroso. Neutralità, terzietà, tatticismi, ambiguità linguistiche, atteggiamenti mutevoli, sono da respingere, non aiutano la nostra gente. Impegniamoci tutti per un "NO corale", complesso, competente, di prospettiva.
Gli strumenti tecnici ci sono, usiamoli, coraggio ! Da ultimo, ci resterà solo la disobbedienza civile, la resistenza passiva, il boicottaggio, la Nonviolenza come mezzo che anticipa e prefigura il fine:
lasciateci vivere in Pace, abbiamo diritto al nostro futuro.