La storia del trenino John è la storia del viaggio di un bambino attraverso la valorizzazione della propria creatività. È una storia di inclusione, di eguaglianza, di amicizia. E si incontrano amici, tanti, in viaggio. Perché la bellezza del viaggio è nel viaggiare. Esattamente come la bellezza della vita sta nel vivere
Ma leggere questa storia proprio in treno ti trasporta in un luogo sospeso, dove la stazione di arrivo coincide con la realtà. Ma una realtà mutata, accogliente, calda. Diciamo diversa.
La storia è semplice come soltanto le vicende complesse sanno esserlo. È un viaggio attraverso la propria insicurezza che, stazione dopo stazione, si destruttura grazie ad esperienze consapevoli, e formative. Ma soprattutto umane. Ogni stazione il trenino insicuro conosce persone che diventano specchio per la propria anima, consolidando la personalità. Ma non è forse così per tutti noi? Possiamo forse dire che la gente che incontriamo, le esperienze che facciamo, la strada che percorriamo siano azioni neutre sul cammino della crescita personale?
Direi di noi.
"Per arrivare a me passo da te". Riporto una frase dalla copertina di Titò, Giovi e il primo viaggio.
Il libro è illustrato da Giovanni Battista, il figlio dell'autrice, capace di arte e di colori.
E la prospettiva va ribaltata, in questo mondo strano.
Anzi, dobbiamo capovolgerlo una volta per tutte questo mondo.
Noi non siamo ciò che non sappiamo o non possiamo dare.
Non siamo i nostri limiti.
Ma siamo ciò che amiamo, ciò che amiamo fare, ciò che facciamo.
Allora vedrete come in ognuno di noi brillerà un qualcosa di diverso e splendido.
Come l'arte.
E le persone diventano stazioni, lungo il percorso dell'esistenza, e ci migliorano, ci rafforzano, ci rassicurano.
Se nessuno si salva da solo, tutti ci salveremo accanto.
"Titò, Giovi e il primo viaggio”, da un'idea di Cettina Marziano e Daniela Zavaglia.
Buon viaggio a tutti noi...
(il ricavato delle vendite sarà devoluto all'associazione Per Noi e Dopo di Noi)